Vestitaffé


di Azael
14 dicembre 2009

*Poesia nella quale il poeta si adopera nella costruzione del prespio, notando delle anomalie

C’era questa cosa
del pastore che non trovava la pecora nel presepio,
la cercava da giorni
e niente
buoi,
vergini,
sangiuseppi,
muschi,
niente pecora, quella sua
la Rita, la pecora, quella sua
e arrivò la notte del natale
e lui pastore monco
col canipecora, bianco peloso
il bastone, e niente Rita, la pecora sua
e i re magi coi cammelli e le pelli
tutto preparato e fatto
il pastore angosciato e tardo
scrutava per vedere
la sua mancanza
dietro ai pastori perfetti
ognuno colla sua pecorella
vestitaffé
quando ecco che la vergine
rilasciò il figliolo
e sai chi c’era dietro la culla?
dietro la culla di ceppi e paglia e fieno?
la Rita sua
che s’era messa buona
per vedere da vicino il padreterno piccolo
e lei
che era pecora
guardò il pastore che piangeva scemo e matto
e pensò
che se il padreterno
il padreterno che era una cosa grande e somma di eternità e universi
se il padreterno piccolo poteva andar bene
come esempio
allora pure il padreterno un po’ pecorella
magari
vestitaffé.

*Questa cosa è inserita dentro il libriccino Post sotto l’Albero 2009, annualmente approntato dal Sir Squonk, persona di notevole livello. Dentro lo stesso libriccino ci sono tanti altri raccontini che vi invito a leggere al fine di rendervi meritevoli del paradiso bello. Scàricane.

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