Elenco di cose belle e una così così


Quando un piede freddo ne incontra uno caldo
le crosticine che vengono via intere e croccanti, senza tanti cazzi
un signore anziano che pianta il basilico
il basilico
il basilico che sembra morto poi gli dai una goccia d’acqua e torna rigoglioso e ottimista, pure se è febbraio
ecco, febbraio, no
febbraio così così
gli stronzi col macchinone che ti superano in autostrada dopo aver lampeggiato per 5 minuti, poi gesticolano mentre ti passano, poi li vedi che si allontanano a velocità folle, poi vedi una nuvoletta lontana, e son loro che sono esplosi
i ricchi coi problemi scemi
gli zingari felici
gli zingari anche non felici ma soddisfatti
il pezzo di pane nel sugo della domenica mattina del 1984
il 1984 e le Olimpiadi a Los Angeles e io che guardavo anche gli sport assurdi da una sdraio perché ero caduto in bici e mi ero scarnificato la spalla
i genitori che a un certo punto smettono incredibilmente di invecchiare e quando sei lì che ti chiedi se chiamare la polizia o non dire niente a nessuno per non condividere questa cosa miracolosa, ecco che iniziano come a togliersi una specie di pellicina via via più spessa, e volano via come farfalle gialle
morire pettinati (se applicabile)
non morire affatto
non morire affatto, ma per un tempo sufficiente
resuscitare dopo 2 giorni e suicidarsi dopo aver ratificato il record
correre a perdifiato senza dolori alle anche e alle dita dei piedi, correre verso l’alba, urlare con le braccia a mulinello e correre ancora, correre, correre, stracorrere, superare tutti e averne ancora, sentire le gocce che si staccano dalle guance e prendono il volo, con tua madre che ti guarda dal balcone della sala, e il sole che ti sconquassa gli occhi e tu ci vai incontro, ci stracorri dentro e voli via, farfalla, aeroplano, ricordo luminoso
e il signore anziano
il basilico
le crosticine
gli stronzi
morire
tua madre
tuo padre
il sole
farfalle
farfalle
farfalle.

Citofonare e scappare


*Poesia nella quale il poeta, di notte, fa scherzi idioti alle persone peggiori, con effetti devastanti sulla terza età

I brutti

i brutti non dovrebbero mai mai mai uscire di casa,
gli idioti mai aprir bocca,
i cattivi tutti chiusi nelle cantine,
e i puzzolenti e i cani in grandi celle di plexiglas,
i belli, gli intelligenti, gli innamorati, i buoni, i poveretti e gli illusi, tutti nelle strade,
continuamente,
a citofonare e scappare,
citofonare e scappare,

fino a che la signora non risponde
dice chi è, chi minchia è, chi stracazzo è
scende di sotto
con la scopa
le pistole
li guarda, quegli innamorati, quei belli, i buoni, gli sfortunatissimi, i gatti senza voce, i partigiani senza liberazione, tutti quelli,
là, nascosti dietro l’angolo
e, mi direte, ecco che gli spara, gli dà fuoco, li denunzia, li malmena
no
no
la signora lascia la scopa, le pistole, si toglie la faccia rigata dallo sguardo
si toglie il dispiacere e i bigodini, e le ciabatte dell’odio, chiuse dietro,
e va con loro
con i belli, gli illusi, gli intelligenti, i buoni, i belli, gli innamorati, altri buoni, altri innamorati, i vecchi ravveduti, gli illusi
sempre
a citofonare e scappare,
citofonare e scappare,
sempre,
citofonare e scappare.

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