Sciolgo le trecce ai cavalli


di Azael
26 novembre 2009

*Poesia nella quale il poeta nitrisce di tristezza per certe sere di capelli lunghi e di nebbia

Sciolgo le trecce ai cavalli
vedi che va già meglio?

Pare che siano stati i bambini del quartiere
a intrecciare le trecce ai cavalli
per vedere se poi i cavalli
vanno davvero di quarto
come i gatti quando gli attacchi il nastro adesivo su un fianco.
Non mi dite che non l’avete mai fatto.
Fatelo.

Ma tornando alle trecce ai cavalli
corrono
e le tue gambe eleganti?
Ballano.

Stasera c’è una nebbia che non si vede niente
e ora mi metto a sciogliere trecce ai cavalli
magari poi mi viene sonno e mi addormento
coi cavalli intrecciati a metà e i film di raitre
e se vedo i bambini che le intrecciano ancora
li mando al riformatorio a staccare adesivi dai gatti per vent’anni.

Stasera c’è una nebbia che non si vede niente
e sonno non me ne viene
e questi cavalli dopo un po’ stufano

a quanto pare tu non m’hai chiamato,
o forse non ho sentito lo squillo a causa del nitrito di cavallo
il nitrito di cavallo è una cosa che dovrebbe avere una formula chimica
e il potassio una sella, una treccia
anche tu dovresti avere una formula chimica
cappaenneotre, cappaenneotrecce
o almeno trecce da sciogliere, quando c’è nebbia
o una sella.

Vabbè dai, non m’hai chiamato, non avrai avuto tempo, sarà mica un problema
con tutte ste cose che ho da fare
e le tue gambe eleganti?

Si dice che bàllino.

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