Avvitatori di teste. Il libro nero dei playmobil.


di Azael
21 dicembre 2009

*Poesia nella quale il poeta esprime con accenti epici lo scontro primigenio tra cani e zoccole e rape.

I.

Avvita e svita
cos’è, dice
una testa
e questa
un braccio
e questo
una gru
ah
ma nello stesso corpo?
volendo,
ma dai
oh, ci entra

poi vai a fare gli accordi sugli armamenti
con questi
che fanno come gli pare

II.

da piccolo
mettevo le miccette nei culi delle lucerte
così scoppiavano
deflagrando
e puzzavano di rapa affumicata

e big jim
mancandogli un braccio
perso non si sa come
gli attaccavo le teste dei playmobil
nella spalla a incastro

barbie lo schifava perché era davvero penoso
parziale
e andava, presumo
con trudy
un cane marroncino di pelouche
senza grossi meriti

III.

per quello
quando poi alla scuola
quel tipo alla ricreazione faceva le mosse del wrestling
io mi giravo di spalla
e lo contrastavo con la gru
e in cima alla gru la testa del playmobil
in cima alla testa del playmobil uno sguardo accecante
e quel bambino grasso e putente
esplodeva
e puzzava di rapa affumicata

IV.
questo per dire che
barbie va coi cani
da mo’.

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Category: Amara società, Il naturale inganno | RSS 2.0
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